Il mese di settembre del 2014 è passato nella storia del rugby livornese per un’iniziativa piena di significati extra-tecnici: era un sabato (di fine settembre appunto) quando i Lions Amaranto Livorno andarono in meta, portando, per la prima volta, la palla ovale all’interno del carcere labronico de ‘Le Sughere’. Accompagnati dal presidente della società amaranto, Mauro Fraddanni, dal mai dimenticato Manrico Soriani (l’allenatore, vero ideatore dello splendido progetto) e da rappresentanti del comitato toscano della FIR, 22 atleti Lions dettero vita, sul terreno di gioco dell’istituto penitenziario cittadino, ad un allenamento piuttosto sostenuto, con tanto di partitella in famiglia. Un centinaio di detenuti, assistendo alla seduta, mostrarono entusiasmo e grande partecipazione. Da quel giorno è cominciato, grazie al lavoro dei Lions stessi, il progetto di allenamenti per i reclusi, ‘sfociata’ nella stagione 2019/20 nella partecipazione della squadra dei detenuti (che con grande autoironia si sono autobattezzati ‘le Pecore Nere’) ad un campionato federale (quello amatoriale degli Old). Nella prima parte del mese di settembre, per tre giorni (un lunedì, martedì e mercoledì, prima dell’inizio della stagione scolastica) sette giovanissimi atleti, di 8 e 9 anni, si conoscevano e con numerosi loro coetanei iniziavano, con il previsto ritiro ai bagni Lido, l’annata agonistica 2014/15 dei Lions Amaranto under 10. Quattro dei sette giocatori in questione, i classe 2005 Nico Bernini, Nico Quercioli e Luca Zampini e il classe 2006 Riccardo Pellegrini avevano già acquisito, negli anni precedenti, esperienze rugbistiche, manco a dirlo con la maglia delle rappresentative propaganda Lions, mentre gli altri tre giocatori, i classe 2005 Lorenzo Giorgi e Lorenzo Porciello e il classe 2006 Omar Spagnoli erano all’epoca alle prese per la prima volta con la disciplina della palla ovale. Da quello ‘storico’ mese di settembre 2014, molta acqua è passata sotto i ponti. Il progetto del rugby in carcere ha preso piede, mentre i ‘magnifici sette’ hanno continuato a giocare spalla a spalla, sotto la stessa bandiera. Sono stati affiancati, strada facendo, in questi lunghi e intensi sette anni, da nuovi compagni di squadra, che hanno iniziato l’attività nei mesi e negli anni successivi e sono stati affiancati pure da amici provenienti da altre società. Ovviamente, protagonisti nei Lions under 10 2014/15 erano atleti che poi hanno lasciato l’attività. I ‘magnifici sette’, invece, con la loro passione per lo sport della mischia e dei placcaggi, sono cresciuti insieme. Nelle stagioni 2014/15, 16/17, 18/19 e 20/21, i sette hanno giocato insieme, rispettivamente nei Lions under 10, 12 e 14 e nel Granducato under 16 (il Granducato è la franchigia composta in larghissima parte da tesserati Lions). Nelle altre tre stagioni i cinque giocatori del 2005 sono stati affiancati dai classe 2004 e dunque non hanno giocato insieme ai classe 2006, che, a loro volta, in quelle tre annate, hanno giocato a fianco dei classe 2007. Per Bernini, Giorgi, Pellegrini, Porciello, Quercioli, Spagnoli e Zampini, il duro e sleale placcaggio portato dalla pandemia, con le sue precise restrizioni, non ha scalfito l’amore per il rugby. Dopo un’annata pesantemente condizionata dall’emergenza sanitaria, è previsto il ripristino di categorie under dispari e dunque i classe 2005 e 2006 giocheranno, anche nella prossima stagione, insieme. I ‘magnifici sette’ saranno protagonisti nell’annata 2021/22 nel Granducato under 17. Evidentemente quel mese di settembre del 2014 ha un valore del tutto particolare nella storia del rugby livornese…