Fino a pochi lustri fa, era impensabile che un mediano di apertura riuscisse a risolvere la partita con un placcaggio. Quello del numero dieci era un ruolo da ‘primadonna’: normalmente come apertura operava un giocatore di grande talento, abile a ‘trattare’ l’ovale e a guidare tutti i compagni con la sua lucida regia. Un elemento preziosissimo (e spesso decisivo) in fase offensiva, ma non certo il più aitante, quello capace di risolvere le sfide di forza e comunque non il più disposto a ‘sporcarsi la maglia’ in difesa. “Da quel periodo – sottolinea Diego Rolla, classe ’96, dal 2017 mediano di apertura titolare dei Lions Amaranto Livorno – i tempi sono cambiati. Per ottenere risultati tutti quanti, in campo, devono battagliare con la stessa intensità. Non mi piace sentire la parola ‘primadonna’: in una squadra di rugby tutti gli atleti schierati devono lavorare con uguale slancio. Poi, è evidente, sussistono differenze nel lavoro che compiono gli atleti del pacchetto, i mediani e quelli del reparto arretrato. Però realmente tutti devono costantemente sacrificarsi l’un l’altro, in ogni fase del gioco. Altrimenti non si va lontano”. I Lions, nella parte centrale del torneo 2019/20, sembravano aver trovato il passo giusto. Al momento della sospensione definitiva sancita dall’emergenza della pandemia, la squadra era in striscia positiva. Tre i successi ottenuti nelle gare giocate prima del lockdown. E ‘decisiva’ per la terza delle tre vittorie (in casa con la Capitolina Roma cadetta) si era rivelato un puntuale e ‘miracoloso’ placcaggio messo a segno a ridosso della propria linea di meta dallo stesso Rolla. Senza quell’intervento in extremis, i Lions non avrebbero vinto (il confronto è terminato sul 22-19, con ben 17 punti dello stesso mediano di apertura, indubbiamente il ‘man of the match’). “L’eventuale sconfitta contra la Capitolina cadetta – commenta il riccioluto numero dieci livornese – sarebbe stata per noi una beffa. Abbiamo meritato quel successo. Una vittoria che ci ha consentito di chiudere il torneo, solitari, sul sesto gradino della classifica. Sono convinto che, se il campionato fosse proseguito, avremmo potuto scalare posizioni”. Sono trascorsi ben dieci mesi da quel 16 febbraio e purtroppo le squadre di B (e non solo quelle di B) non sono più tornate in campo. “In questa annata 2020/21 – ricorda Rolla – solo l’attività internazionale e quella del massimo campionato domestico, la Top10, sono riprese. Non vedo l’ora, e lo dico anche a nome dei miei compagni di squadra, di ripartire con le nostre gare al ‘Priami’. Spero davvero che il 24 gennaio possa cominciare il nuovo campionato di B”. Non ci sarà da affrontare la Capitolina Roma cadetta, che ha preferito rinunciare alla cadetteria. “Per il resto, è ancora da verificare se verrà confermata la formula prevista in un primo momento. Di voci ne abbiamo sentite tante: un campionato con sole gare di andata, un campionato inizialmente composto solo da squadre della stessa regione o addirittura un’annata caratterizzata solo da amichevoli. Al primo posto, naturalmente, va messa la salute e solo con gli sforzi di tutti quanti sarà possibile limitare i danni di questa maledetta pandemia. Però voglio anche dire ‘fate il possibile per farci riprendere a giocare’. Vanno bene anche solo amichevoli, concluse senza il tradizionale ‘terzo tempo’. L’importante è, in qualche modo, ricominciare”. Intanto, con la Toscana tornata in zona arancione, tutte le rappresentative Lions – inclusa la prima squadra, ovviamente – riprendono gli allenamenti – sia pur senza contatti e rispettando un preciso protocollo – al ‘Priami’.