
Lodevole iniziativa contro la violenza di genere promossa dalla squadra touch dei Lions
26/11/2020
Quando la Toscana tornerà in zona arancione, riprenderanno gli allenamenti per Lions e Granducato. La parole di Davide Mantovani.
01/12/2020Contro lo stereotipo di giovani egoisti e viziati, incapaci di pensare al prossimo. I ragazzi, quando hanno veri valori da difendere, sono pronti a gesti di grande generosità. Una generosità tipica dei livornesi e tipica dei rugbisti. Nello sport della palla ovale, per andare in meta, c’è bisogno del sostegno di tutti. L’obiettivo del rugbista, così come per il donatore, è lavorare per la squadra per arrivare all’obiettivo. Il successo di una partita non rappresenta la cosa più bella per un giocatore di rugby: la cosa più importante è aiutare il compagno ed essere sempre pronto a sostenerlo. Stendere il braccio per far sì che il tuo sangue venga dato ad altri: un gesto che nasce dal cuore per i diciottenni del Granducato. Donare, per tali baldi atleti da poco maggiorenni – che non possono certo impressionarsi di fronte ad un ago da infilare nel proprio braccio – è un gioco di squadra.
Nella categoria under 18, oltre a giocatori nati nel 2003 e nel 2004, sono attivi anche i cosiddetti ‘rientranti’, atleti nati nel 2002. Come noto, appena si compie la maggiore età, è possibile recarsi al centro trasfusionale e dare il proprio sangue: il bene più prezioso, che non si compra e non si vende, ma si dona.
Gli atleti giallobiancorossi nati nel 2002 stanno per organizzarsi per andare, in buon numero, al centro trasfusionale. “Stiamo studiando – illustra l’allenatore degli under 18 del Granducato Michele Pelletti – il giorno più adatto per questo gesto di grande solidarietà. I valori propri dello sport della palla ovale hanno non poche analogie con l’attività propria di un donatore. Rispetto, altruismo, lealtà, stima, fiducia e partecipazione: sono molti i valori che si ritrovano nel Dna di un rugbista e di un donatore. In una società in cui assistiamo a nuovi muri dati dall’indifferenza e dalla diffidenza, è bello allargare quella mischia tanto cara ai rugbisti per dare una spinta e buttare giù quei muri”. E’ probabile che il giorno della donazione sia il primo giorno delle vacanze di Natale. “I ragazzi, sia pur con la didattica a distanza, sono impegnati tutte le mattine con la scuola. E allora stiamo pensando di ritrovarci tutti insieme durante le vacanze. Potranno donare anche alcuni ragazzi che diventaeranno maggiorenni solo nelle prossime settimane”. Tra l’altro, quel giorno, non sarà consentito l’allenamento e i giocatori dovranno riposarsi… “I campionati – dice ancora Pelletti – non cominceranno prima di un paio di mesi: di fronte a gesti che vanno oltre il fattore tecnico, siamo ben contenti di fare riposare, per un giorno, i nostri atleti”. Alla donazione collettiva anche tecnici e dirigenti della stessa formazione sinergica.