Sono state le Zebre Rugby Club, nella serata di venerdì 21 agosto, ad aggiudicarsi la prima partita di rugby giocata in Italia dopo il lockdown: allo stadio ‘Monigo’ di Treviso, la rappresentativa multicolor guidata da Mike Bradley ha superato i padroni di casa del Benetton Treviso per 13-17. L’incontro era valido per la quattordicesima giornata del Guinness PRO14, il prestigiosissimo campionato interfederale (ex Celtic League ed ex PRO12), che vede al via le migliori squadre di club gallesi, irlandesi, scozzesi, sudafricane e ovviamente italiane. La palla ovale, dopo quasi sei mesi, è tornata dunque a viaggiare su un terreno di gioco, nel confronto che ha opposto le due formazioni di punta del rugby italiano. In un match così importante ed atteso, il cui significato è andato ben oltre la conquista dei punti in palio (4 punti per le Zebre, la franchigia federale che ha sede a Parma ed 1, per la sconfitta incassata con un margine inferiore alle otto lunghezze per il Benetton), non è mancato il tributo ad Alessandro Zanni, all’ultimo atto di una indimenticabile carriera che ha visto l’avanti friulano del Benetton vestire la maglia azzurra in ben 119 occasioni. In campo, da avversari, due talentuosi atleti livornesi, che a neppure 20 anni di età sono ormai autentiche realtà della palla ovale nazionale. Nella mischia dei veneti ha giocato dall’inizio del secondo tempo, nel suo ruolo naturale di tallonatore, Gianmarco Lucchesi, nato il 10 settembre 2000, mentre nelle Zebre si è ritagliato spazio, dalla fine del primo tempo, Federico Mori, il trequarti centro nato il 13 ottobre 2000. Lucchesi è rugbisticamente nato e cresciuto nei Lions Amaranto Livorno. I primi passi nel mondo della palla ovale, invece, per Mori, sono stati compiuto nel Livorno Rugby. Poi, nel 2015, i due si sono trovati fianco a fianco nel Granducato. A cominciare dalla stagione 2015/16, infatti le società livornesi dei Lions e degli Etruschi hanno girato in prestito alla franchigia giovanile del Granducato – fondata proprio nel 2015 – tutti i propri elementi delle categorie under 16 e under 18. Lucchesi era, ovviamente, tesserato Lions, mentre Mori era tesserato Etruschi. La meta più importante realizzata da Lions ed Etruschi nel far nascere il Granducato Rugby è stata quella di aver messo da parte rivalità e campanilismi. Il tutto per il bene comune, per far crescere (sul piano sportivo, ma non solo) i propri ragazzi. La stessa scelta del nome (Granducato appunto) testimonia la volontà di aprire il club a tutto il movimento toscano: è significativo che, negli anni successivi, abbiano aderito al progetto altre consolidate società. Nell’annata 2020/21 farà parte della franchigia anche il CUS Pisa, che nell’ultima stagione ha collaborato con i giallo-bianco-rossi under 18. Il Granducato, fin da subito, ha colto prestigiosi traguardi. Con in campo Lucchesi e Mori, terzo posto nel campionato italiano under 16 2015/16, successo nel Trofeo dell’Appennino nella stagione successiva, tra gli under 18 e settima posizione, poi, per i Granduchi under 18, nel campionato italiano, nell’annata 2017/18. Lucchesi e Mori, sempre nel giro delle nazionali giovanili, dopo aver maturato significative esperienze tre i Granduchi, hanno poi spiccato il volo. Lucchesi ha giocato due anni nell’Accademia Fir ‘Ivan Francescato’ e da questa stagione è passato, come permit player, nel Benetton (a livello di Top12 giocherà nel Mogliano). Mori, invece, dopo aver militato nella stagione 2018/19 nell’Accademia Fir, è passato nel Calvisano (la squadra che aveva appena conquistato il suo settimo scudetto) e, come permit player, nelle Zebre. Anche in questa annata, Mori sarà impegnato sia nelle Zebre, sia, a livello di Top12, nel Calvisano. Lucchesi e Mori sono stati, questa estate, invitati anche in un raduno della nazionale maggiore. Domenica 30 agosto, allo Stadio Lanfranchi di Parma, ancora di fronte Zebre e Benetton, per la 15° ed ultima giornata della PRO14. Stavolta a fare gli onori di casa sarà Federico Mori e non Gianmarco Lucchesi…