L’Italrugby, con la brutta prova offerta sabato in trasferta con la Scozia, ha concluso il suo amarissimo ‘Sei Nazioni 2021’. Gli azzurri hanno perso in modo netto e inequivocabile tutte le cinque sfide giocate in questa edizione e, più in generale, il numero delle sconfitte consecutive nel ‘Sei Nazioni’ è salito a quota 32. Più che mai visti i problemi emersi, si sta ventilando l’ipotesi di programmare nei prossimi mesi una sfida con una squadra non di prima fascia. Altrimenti, stando al programma di test match già stilato, le prossime tre partite dell’Italia saranno contro la Nuova Zelanda: salvo novità – da verificare i protocolli per la pandemia – il 3 e il 10 luglio gli azzurri giocheranno contro gli All Blacks in trasferta e il 6 novembre in casa. Sono da stabilire le sedi di tali tre partite, dal pronostico chiuso a tripla mandata. Sono da stabilire pure le sedi degli ultimi due impegni di questo 2021 degli azzurri, in agenda in casa il 13 e il 20 novembre con Argentina e Uruguay.
Nella nazionale maggiore sono ormai stabilmente entrati i due fuoriclasse della palla ovale livornese: il trequarti centro classe 2000 Federico Mori ha giocato a Edimburgo la sua prima partita da titolare e dunque ha collezionato il suo nono gettone di presenza; il suo coetaneo Gianmarco Lucchesi, tallonatore, contro la Scozia, è entrato nel finale ed ha così ottenuto il suo sesto ‘cap’. Mori, nel cuore della prima frazione, con la sua squadra in ritardo solo 12-10, ha rimediato un pesante cartellino giallo (placcaggio di spalla, in ritardo, su Johnson): gli azzurri, in inferiorità numerica, hanno incassato il pesante allungo avversario (24-10, lo stesso punteggio con cui le due squadre si sono poi presentate all’intervallo). L’incontro si è poi concluso sul 52-10. L’amarezza per l’esito di questo ‘Sei Nazioni’ è comprensibile. La ripartenza, per l’Italrugby, con le restanti cinque partite del 2021, è da vivere ancora con i due livornesi. Due giocatori dalle storie sportive particolari.
L’avanti Lucchesi, alto 184 cm e peso 110 kg, 21 anni il prossimo 10 settembre, ha iniziato l’attività a sette anni nei Lions Amaranto Livorno. Nel 2015, sempre come tesserato Lions, il passaggio al Granducato, la franchigia giovanile nata quell’estate (franchigia frutto del proficuo lavoro sinergico svolto dagli stessi Lions Amaranto e dagli Etruschi). È rimasto sempre molto legato ai Lions, il club che gli ha permesso di conoscere lo sport della palla ovale e di crescere, passo dopo passo. È stato un tesserato amaranto fino alla scorsa estate. Lucchesi, dopo tre stagioni vissute nel Granducato, ha giocato due tornei in A (il secondo campionato domestico) con l’Accademia Fir ‘Ivan Francescato’, per poi spiccare, nella scorsa estate, il gran balzo nel Benetton Treviso (Guinness Pro 14). È riuscito, con una forza d’animo straordinaria, a smaltire un grave infortunio alla caviglia, che lo ha costretto ad un lungo stop agonistico. Tale malanno è giunto al 64’ dell’incontro del primo febbraio 2019, giocato dalla rappresentativa dell’Italrugby under 20 nel ‘Sei Nazioni di categoria’. Un infortunio occorso proprio nello sviluppo dell’azione che permise a Mori di trovare una meta pesantissima nell’economia del match. Gli azzurrini di Fabio Roselli, in quel venerdì sera dalle forti emozioni, si imposero a Galashiels, contro i pari età locali della Scozia 22-32. Differente la storia sportiva di Federico Mori, alto 188 cm per 106 kg (21 anni il prossimo 13 ottobre). Il trequarti ha mosso i primi passi nel mondo della palla ovale, a nove anni, nel Livorno Rugby. Con la maglia biancoverde, ha colto, nel 2015, la seconda piazza del campionato nazionale di categoria. Nell’estate del 2015, come tesserato Etruschi, è passato nel Granducato. La realtà dei Granduchi, fin da subito, ha colto prestigiosi traguardi. Con in campo Lucchesi e Mori, terzo posto nel campionato italiano under 16 2015/16, e poi, a livello under 18, successo nel Trofeo dell’Appennino nella stagione successiva e settima posizione, under 18, nel campionato italiano, nell’annata 2017/18. Al pari di Lucchesi, nel 2018, Mori è approdato all’Accademia Fir ‘Ivan Francescato’. Nel 2019 è andato in forza ai campioni d’Italia del Calvisano e, soprattutto, come permit player, nelle Zebre (Guinness Pro14). È tutt’ora protagonista con le Zebre. Lo zio di Federico Mori è Fabrizio Mori, uno dei più grandi sportivi livornesi di tutti i tempi, campione mondiale dei 400 ostacoli a Siviglia 1999 e vicecampione mondiale a Edmonton 2001.