Anno di grazia 2000. È l’11 gennaio (un martedì) quando a Livorno nasce ufficialmente, con il relativo atto costitutivo – firmato da Mauro Fraddanni, Emanuele Bertolini, Fabio Bizzi, Manlio Brondi e Riccardo Favilli – l’associazione sportiva dilettantistica, senza fini di lucro, denominata ‘Lions Amaranto’, un sodalizio rugbistico che nel giro di pochi lustri è poi riuscita a compiere passi da gigante. Anno di grazia 2000. È il 10 settembre (una domenica), quando all’ospedale ‘Santa Chiara’ di Pisa, nasce il livornese Gianmarco Lucchesi, un rugbista che dopo aver mosso i primi passi nel mondo della palla ovale ad 8 anni nelle fila dei Lions Amaranto, riesce a spiccare il volo. Si tratta del primo giocatore sbocciato nelle squadre dei Lions capace di entrare nella nazionale maggiore. Lucchesi, alto 184 centimetri e peso 110 chilogrammi, è un tallonatore di indubbia qualità. Anche dopo aver intrapreso la strada del professionismo, è rimasto molto legato al club dei ‘Leoni’, a quella società e a quegli allenatori che lo hanno lanciato nel grande rugby. Non a caso, nei suoi ritagli di tempo, anche poche settimane fa, ha fatto visita ai ‘giovanissimi’ colleghi delle realtà propaganda amaranto: con loro tante foto e per loro numerosissimi autografi.
Lucchesi, già da giovanissimo, con le maglie under dei Lions, si era imposto agli occhi dei tecnici federali. Per tre annate, dal 2015/16 al 2017/18, ha militato nel Granducato, la franchigia giovanile frutto del lavoro sinergico tra gli stessi Lions e gli Etruschi Livorno. Sempre come tesserato Lions, ha giocato due stagioni in serie A (il secondo campionato domestico), in prestito nella selezione dell’Accademia FIR “Ivan Francescato”. Nell’agosto del 2020 il definitivo salto nel rugby internazionale, con il passaggio, appuntom nel Benetton.
Neppure un grave infortunio alla caviglia rimediato venerdì 1 febbraio 2019, nel corso della partita dell’Italia under 20, a Galashiels, contro i pari età locali della Scozia, nel ‘Sei Nazioni’ di categoria, lo ha frenato. Con la sua tenacia tutta livornese e tutta leonina (non a caso per 12 stagioni è stato tesserato Lions…), dopo lunghi mesi di stop forzato, ha ripreso la scalata verso mete eccezionali.