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19/01/2022Giacomo ‘Mamo’ Bernini, terza linea dei Lions Amaranto Livorno, nato il 22 ottobre 1989, alto 193 cm e peso 107 kg, è, tra i giocatori in attività, in forza alle varie squadre sportive livornesi, l’unico, a vantare in carriera titoli tricolori. L’avanti labronico si è ritagliato un ruolo da protagonista nel Rovigo e del Petrarca Padova, capaci, rispettivamente nel 2016 e nel 2018, di laurearsi campioni d’Italia. Guarda caso proprio le due formazioni venete (le uniche realtà da sempre protagoniste nella massima categoria domestica) hanno dato vita, nell’ultimo atto dell’ultima stagione, ad un’avvincente finale scudetto Con una meta siglata in extremis, sono stati i rodigini ad imporsi, 23-20, sugli storici rivali. I rossoblù hanno così raggiunto a quota 13 titoli vinti, proprio i patavini. Al termine del match, questo fu il commento di Bernini. “È stata una bellissima finale. Partita sempre in bilico, decisa da un sorpasso giunto all’ultimo secondo. Si è visto un bel rugby giocato da entrambe le squadre e credo che sia stata un’ottima copertina per tutto il movimento rugbistico italiano, direzione di gara compresa, che ha visto protagonista anche il nostro concittadino Matteo Liperini. Ho avuto la fortuna di giocare per entrambe le società e l’ulteriore fortuna di vincere con entrambe. Entrambe le esperienze fatte con le due finaliste hanno segnato non solo la mia carriera sportiva ma anche il mio percorso di crescita come uomo. Il coinvolgimento del pubblico e l’interesse creato intorno alla squadra di Rovigo e l’organizzazione del settore giovanile e gli impianti del ‘Memo Geremia’ del Petrarca Padova sono tuttora fonti di ispirazione di come mi piacerebbe vedere i Lions Amaranto Livorno in un futuro. Nell’assistere alla finale, non nego di aver simpatizzato per la formazione rodigina. In parte perché alla vigilia della finale era la formazione leggermente sfavorita, ed in parte, forse, anche perché lo scudetto che ho vinto con Rovigo è stato giocato da protagonista, a differenza di quello con Padova che non ho avuto il piacere di giocare nella fase finale”.
Giacomo Bernini ha mosso i suoi primi passi nel mondo della palla ovale con la maglia dei Lions ed è stato uno dei primissimi tesserati della società amaranto. Era presente, sabato 6 novembre 1999 – pochi giorni dopo aver compiuto 10 anni – al primo allenamento di una squadra Lions. Per inciso: insieme a lui, in quella ‘storica’ prima stagione under 12 1999/2000, era attivo anche il suo coetaneo Luciano Scardino, dal 2015 carismatico capitano degli amaranto. Tutta la trafila nel settore juniores, per Bernini, si è sviluppata con i Lions. Ha esordito, giovanissimo, nella prima squadra dei ‘Leoni’ nella stagione 2007/08, chiusa con la prima trionfale promozione dalla C1 alla B. Sul validissimo terza linea si sono focalizzate ben presto le attenzioni degli allenatori federali: ‘Mamo’ ha trovato spazio nelle selezioni azzurre giovanili e poi nella nazionale under 21 e nella nazionale emergenti. Le proficue esperienze nell’Accademia di formazione del Centro CONI di Tirrenia gli hanno permesso di maturare ulteriormente. Dopo una stagione in prestito al Livorno Rugby (serie A1, il secondo campionato domestico), è diventato a tutti gli effetti giocatore professionista con le maglie del San Donà, dei Cavalieri Prato (due secondi posti a livello nazionale: i migliori risultati di sempre per un sodalizio toscano), delle Zebre, del Rovigo, del Petrarca Padova e del Verona. I Lions, come da prassi, non hanno ostacolato il passaggio di un proprio elemento di spessore nell’élite del rugby nazionale. Così come accaduto per Barducci, Basha, Bertini, Citi, Lucchesi, Mannucci, Paris, Tolaini e Valente, gli amaranto, dopo aver ‘lavorato’ e fatto crescere nel proprio vivaio un giocatore di gran talento, lo hanno lanciato nel rugby di alto livello. Le importanti mete di Bernini e degli altri atleti cresciuti nel proprio settore giovanile sono sempre state celebrate da tutta la famiglia amaranto. ‘Mamo’ è rimasto legato ai Lions: non è mai mancata la sua significativa presenza in occasione delle feste di fine anno organizzate dallo stesso club labronico (feste svolte, per tanti anni, nel ‘vecchio’ quartier generale dell’impianto della via della Chiesa di Salviano). Il terza linea, concluso nel 2019 il suo percorso di rugbista professionista, ha compiuto una scelta di vita significativa e ben precisa e, ancor prima di compiere 30 anni, è tornato in forza ai Lions. L’avanti ha contribuito all’ottimo torneo 2019/20 giocato dai livornesi, in B. Torneo, come noto, interrotto dopo la prima di ritorno per l’emergenza sanitaria. Il lunghissimo stop agonistico dettato dal Covid-19 non ha arrugginito né Bernini, né, più in generale, i Lions. Nelle prime sei giornate del campionato 2021/22, i Lions hanno ottenuto 22 punti, frutto di cinque vittorie (due condite dal bonus-attacco) e una sconfitta (quella rimediata nel derby cittadino nell’ultima uscita del 2021). Delle 16 mete globalmente realizzate dagli amaranto, ben tre portano la firma Bernini, a bersaglio nei confronti interni con la Roma Olimpic e con il Modena e nella trasferta di Imola. Bernini è il meta-man della squadra, davanti a Freschi e Giusti (due), Scardino, Matteo Magni, Brancoli, Di Mauro, De Libero, Fusco, Gregori e Giacomo Vitali (una). Per i Lions pure una meta tecnica e 31 punti di piede (25 di Diego Rolla e sei di Matteo Magni). Il campionato di B, dopo lo stop imposto dalla Fir alla luce dell’impennata dei casi legati al Covid-19, riprenderà (si spera) a febbraio.