I due giovani fuoriclasse della palla ovale livornese, i classe 2000 Gianmarco Lucchesi e Federico Mori, figurano nell’elenco degli atleti convocati nella nazionale in vista del trittico della Autumn Nations Series. Le tre prestigiose gare sono in programma allo Stadio Olimpico di Roma (il 6 novembre contro i tre volte campioni del mondo della Nuova Zelanda), al Monigo di Treviso (il 13 novembre contro l’Argentina) e al Lanfranchi di Parma (il 20 novembre contro l’Uruguay, reduce da una storica qualificazioni alle fasi finali dei mondiali). I due giocatori labronici sono nel giro della nazionale maggiore da un anno. Globalmente sono sei i caps finora collezionati dal tallonatore Lucchesi, nove quelli del trequarti centro (nell’occasione chiamato nella lista dei trequarti ala/estremi) Mori. L’avanti Lucchesi, alto 184 cm e peso 110 kg, 21 anni lo scorso 10 settembre, ha iniziato l’attività a sette anni nei Lions Amaranto Livorno. Nel 2015, sempre come tesserato Lions, il passaggio al Granducato, la franchigia giovanile nata quell’estate (franchigia frutto del proficuo lavoro sinergico svolto dagli stessi Lions Amaranto e dagli Etruschi). È rimasto sempre molto legato ai Lions, il club che gli ha permesso di conoscere lo sport del rugby e di crescere, passo dopo passo. È stato un tesserato amaranto fino all’estate 2020. Lucchesi, dopo tre stagioni vissute nel Granducato, ha giocato due tornei in A (il secondo campionato domestico) con l’Accademia Fir ‘Ivan Francescato’, per poi spiccare, nell’estate 2020, il gran balzo nel Benetton Treviso (Guinness Pro14). È riuscito, con una forza d’animo straordinaria, a smaltire un grave infortunio alla caviglia, che lo ha costretto ad un lungo stop agonistico. Tale malanno è giunto al 64’ dell’incontro del primo febbraio 2019, giocato dalla rappresentativa dell’Italrugby under 20 nel ‘Sei Nazioni di categoria’. Un infortunio occorso proprio nello sviluppo dell’azione che permise a Mori di trovare una meta pesantissima nell’economia del match. Gli azzurrini di Fabio Roselli, in quel venerdì sera dalle forti emozioni, si imposero a Galashiels, contro i pari età locali della Scozia 22-32. Differente la storia sportiva di Federico Mori, alto 188 cm per 106 kg (21 anni oggi, mercoledì 13 ottobre). Il trequarti ha mosso i primi passi nel mondo della palla ovale, a otto anni, nel Livorno Rugby. Con la maglia biancoverde, ha colto, nel 2015, la seconda piazza del campionato nazionale under 16. Nell’estate del 2015, come tesserato Etruschi, è passato nel Granducato. La realtà dei Granduchi, fin da subito, ha colto prestigiosi traguardi. Con in campo Lucchesi e Mori, terzo posto nel campionato italiano under 16 2015/16, e poi, a livello under 18, successo nel Trofeo dell’Appennino nella stagione successiva e settima posizione, under 18, nel campionato italiano, nell’annata 2017/18. Al pari di Lucchesi, nel 2018 Mori è approdato all’Accademia Fir ‘Ivan Francescato’. Nel 2019 è andato in forza ai campioni d’Italia del Calvisano e, soprattutto, come permit player, nelle Zebre (Guinness Pro14). Nella scorsa estate è andato in Francia, in forza al Bordeaux. Lo zio di Federico Mori è Fabrizio Mori, uno dei più grandi sportivi livornesi di tutti i tempi, campione mondiale dei 400 ostacoli a Siviglia 1999 e vicecampione mondiale a Edmonton 2021.