Quella del Granducato – la franchigia giovanile rugbistica più longeva a livello nazionale – è una vera e propria ‘scuola’, che, dal 2015, dà lustro al movimento sportivo, non solo livornese. Tanti i giocatori che, dopo essere maturati nelle fila dei ‘Granduchi’ (attivi nelle categorie under 18 e under 16) hanno spiccato il volo verso traguardi di tutto rispetto. Il tallonatore Gianmarco Lucchesi ed il trequarti Federico Mori, entrambi classe 2000, sono stati capaci di bruciare le tappe e di approdare, ad appena 20 anni compiuti, addirittura nella nazionale maggiore. Lucchesi e Mori giocano nel Guinness Pro14, rispettivamente con le maglie del Benetton Treviso e della franchigia ‘multicolor’ delle Zebre. Altri due atleti nati nel 2000, che insieme a Lucchesi e Mori hanno colto prestigiosi obiettivi con la maglia del Granducato, hanno giocato, sabato, nel Top10. Nel quadro della giornata di apertura del massimo torneo domestico, si sono ritagliati ruoli da protagonisti il terza linea Edoardo Mannelli (nel Colorno) ed il mediano di mischia Ratko Jelic (nel Viadana). Nel Granducato, hanno giocato anche Rocco Del Bono, Albert Einstein Batista, Andrea Bertini, Nadir Krifi e Jonathan Migliori, attivi in alcune delle migliori formazioni italiane, mentre Matteo Banchieri, Manuel Barsali, Nicola Magni e Xhuljano Sheu, dopo esser cresciuti nelle fila giallo-bianco-rossi sono ora tra i protagonisti della prima squadra dei Lions Amaranto Livorno, in B. I programmi e le ambizioni del sodalizio sinergico del Granducato furono presentatati ufficialmente mercoledì 22 luglio 2015 nella sala Ferretti della Fortezza Vecchia, uno dei luoghi simbolo di Livorno. La franchigia è nata grazie alla collaborazione tra Lions Amaranto ed Etruschi, con il compito di formare le leve degli under 16 e degli under 18. A cominciare dalla stagione 2015/16, le società livornesi dei Lions e degli Etruschi hanno girato in prestito al Granducato tutti i propri elementi delle due categorie. La meta più importante realizzata da Lions ed Etruschi nel far nascere il Granducato Rugby è stata quella di aver messo da parte rivalità e campanilismi. Il tutto per il bene comune, per far crescere (sul piano sportivo, ma non solo) i propri ragazzi. La stessa scelta del nome (Granducato appunto) testimonia la volontà di aprire il club a tutto il movimento toscano: è significativo che, negli anni successivi, abbiano aderito al progetto altri consolidati sodalizi (Bellaria Pontedera e CUS Pisa). Al suo primo anno d’attività, nella stagione 2015/16, gli under 16 ottennero il terzo posto nel campionato nazionale di categoria. Sfiorato il titolo tricolore, mancato solo per piccoli episodi sfortunati nella doppia semifinale con la Capitolina Roma. Trionfo nel Trofeo dell’Appennino, nella stagione successiva, tra gli under 18. Settima posizione, poi, per i Granduchi under 18, nel campionato italiano, nell’annata 2017/18. Nella stagione 2018/19 i giallo-bianco-rossi under 16 hanno centrato la seconda piazza nel Trofeo del Passatore. Senza l’interruzione dettata dall’emergenza del Covid-19, nella stagione 2019/20, il Granducato under 16 avrebbe sicuramente guadagnato l’accesso alla finale del Trofeo del Passatore: al momento della sospensione, la squadra sinergica figurava al primo posto a punteggio pieno nella classifica del suo girone interregionale ed aveva già battuto, in trasferta, il Modena, la concorrente più agguerrita ed attrezzata. Ampissime, anche in questa annata, le rose delle squadre del Granducato under 18 e under 16, che, in osservanza delle ben note normative anti-Covid, si stanno limitando, in queste settimane, ad allenamenti di carattere atletico. I campionati giovanili non scatteranno prima del prossimo 24 gennaio.