Smaltite le forti emozioni della prima partita stagionale, persa di misura con i Rino..Cerotti (la rappresentativa Old dei Lions Amaranto Livorno), le Pecore Nere, la rappresentativa dei detenuti dell’istituto penitenziario de ‘Le Sughere’, stanno proseguendo i propri allenamenti in vista del derby con i Pirati, compagine Old (molto valida per la propria categoria) che vede nelle proprie fila elementi messisi in evidenza, nella propria ‘prima parte della carriera’ (quando erano più giovani) con le maglia delle prime squadre del Livorno Rugby, del Cecina e del Rosignano. L’incontro con i Pirati, valido per la seconda giornata del campionato Old toscano, si giocherà sabato 27 novembre alle 14:00, alla presenza di varie autorità, di rappresentanti delle istituzioni e di rappresentanti ai vertici dello sport cittadino, e non solo. Già in occasione della gara con i Rino..Cerotti, sugli spalti del campo in sintetico posto all’interno dell’istituto penitenziario si erano dati appuntamento, nel pomeriggio di sabato 30 ottobre, tra gli altri, la vice sindaco del comune di Livorno Libera Camici, il direttore de ‘Le Sughere’ Carlo Alberto Mazzerbo, la responsabile area trattamentale del carcere labronico Marcella Gori, il garante dei detenuti del comune di Livorno Marco Solimano, il delegato provinciale del CONI Gianni Giannone, il fiduciario comunale di Livorno e Collesalvetti del CONI Mario Fracassi, e inoltre per il comitato toscano della FIR il consigliere Edoardo Barcaglioni e l’addetto stampa Luca Sardelli, per i Lions Amaranto Livorno il presidente Mauro Fraddanni, il consigliere Fabio Bizzi e l’addetto stampa Fabio Giorgi, e per l’Associazione Amatori Rugby Toscana il presidente Stefano Magonzi e il consigliere Arienno Marconi. Quello con i Rino..Cerotti è stato un vero e proprio derby tra due squadre con la stessa ‘radice’: la meritoria attività di un pallone da far rotolare all’interno del carcere è da attribuire infatti ai Lions Amaranto Livorno, che – con la stretta collaborazione dell’Associazione Amatori Rugby Toscana e grazie alla sensibilità e al concreto appoggio della direzione e del personale dell’istituto penitenziario – hanno lanciato, nel 2014, il progetto. Dopo le prime esperienze, i primi allenamenti e le prime partite amichevoli, il ‘sogno’ di inserire la compagine dei detenuti all’interno di un vero campionato (quello amatoriale Old, nel quale possono giocare solo elementi con almeno 35 anni d’età) si è materializzato nel 2019. La stagione 2019/20 si era chiusa anzitempo, per colpa dell’emergenza della pandemia. Dopo 20 lunghi mesi, il sintetico de ‘Le Sughere’ è dunque tornato, di fronte ad una platea tanto importante, ad ospitare una partita di rugby, con punti in palio. Sul progetto, ecco le parole del sindaco di Livorno, Luca Salvetti. “Bella iniziativa, simpatica e densa di significato. Il rugby – ha commentato nelle scorse settimane il primo cittadino – è sport che sa veicolare messaggi importanti e coinvolgere i detenuti è un’idea apprezzabile da parte dei Lions”. Per le dimensioni ridotte del campo, le gare sul terreno de ‘Le Sughere’ si giocano con ‘soli’ tredici elementi per squadra, con mischie più leggere, senza terze linee ali. Nella prima parte dell’annata 2019/20, le ‘Pecore Nere’ si erano espresse su buonissimi livelli ed avevano sempre evitato la sconfitta. La lunga imbattibilità in gare ufficiali è caduta proprio nel ‘derby’ con i Rino..Cerotti. 1-2 il finale: tra gli Old non sono previsti calci di trasformazione, né piazzati ed il punteggio è determinato solo dal numero delle mete siglate. Sabato 27 novembre, quattro settimane dopo il debutto nel nuovo torneo, le Pecore Nere giocheranno contro una delle maggiori candidate al titolo toscano. I Pirati, nella giornata di apertura del campionato, hanno pareggiato, 0-0, contro i fiorentini dell’Arf, altra squadra che non nasconde propositi bellicosi di alta classifica. I Pirati, per l’incontro sul sintetico de ‘Le Sughere’ potranno dunque contare sul favore del pronostico. È fin troppo evidente come disquisizioni di carattere tecnico-sportivo passino in secondo piano di fronte a determinati eventi di grande importanza sul piano sociale. L’obiettivo del progetto delle Pecore Nere è quello di trasmettere i valori dello sport e del rugby in particolare a chi ha sbagliato, come i detenuti nelle carceri. Il primo passo è quello di far capire che il rispetto viene prima di ogni altra cosa. Sono tante le similitudini che si possono trovare tra una partita di rugby e quella che coinvolge i detenuti: la partita della vita. Attraverso lo sport, si cerca di trasmettere l’importanza del sostegno e dello spirito di squadra: si collabora per aiutare e per aiutarci. Se io ho la palla e te la passo, sono il primo che ti aiuta. Si vince grazie al lavoro di tutti insieme: è questo lo spirito dell’iniziativa. Senza dimenticare la resilienza, ossia la capacità di sapersi rialzare dopo essere caduti a terra.