Luciano Scardino, classe ‘89, ha dato l’annuncio in mezzo al campo ‘Emo Priami’, pochi istanti dopo la fine del vittiorioso confronto con l’Imola, il match casalingo dello scorso 14 maggio, valido per la 22° ed ultima giornata di B, girone 2; una gara del tutto particolare, che, di fronte ad un pubblico record (oltre mille gli spettatori) ha sancito la salvezza della sua squadra: “Lascio – ha detto in mezzo al cerchio formato dai suoi compagni – le mansioni di capitano”. Un ruolo che il terza linea della LundaX Lions Amaranto – adattatosi nel campionato appena concluso a giocare più volte in seconda linea, dopo aver trovato spazio, nei suoi primi anni di carriera, anche sui trequarti – ha ricoperto per ben otto stagioni di fila. Nel conteggio degli otto anni, ovviamente, anche il lungo periodo (ben 20 mesi) nel quale, per colpa dell’emergenza della pandemia, si è registrato lo stop agonistico per le squadre di B. “Per me – assicura – è stato un onore e un privilegio esser stato per così tanto tempo, dal 2015/16 in poi, il capitano di questa formazione, composta da uomini veri. Tante e forti le emozioni vissute in questo gruppo di amici, compagni di battaglie che condividono lo stesso obiettivo. Lo spirito di sacrificio e la dedizione sono valori fondamentali in un capitano che adesso sento di non poter onorare più. Gli impegni professionali e quelli familiari (l’atleta è diventato padre lo scorso 18 dicembre, ndr) non me lo consentono. Resterò sempre una risorsa per il club che mi ha dato tanto e per i miei compagni a cui devo quello che sono, ma è giusto fare un passo indietro”. Ad inizio stagione il capitano – che nel rugby non indossa la simbolica fascia – viene nominato dallo spogliatoio. “Faremo a tempo debito le valutazioni, ma Matteo Magni, che come me è rugbisticamente nato in amaranto e si è sempre dedicato alla squadra e alla maglia, secondo me è la persona giusta. In ogni caso sono sicuro che chi sarà il capitano della LundaX Lions Amaranto nella nuova annata ne sarà degno. Sono inoltre convinto che con una squadra composta in prevalenza da giovani e giovanissimi potremo alzare l’asticella e puntare a buone posizioni di classifica, senza dover attendere come è capitato in questa stagione l’ultima giornata per celebrare la salvezza”.